Adesso vi spiego in soldoni anche chi sono i texani. Sono socievoli, bonari, forse un po' sempliciotti, ma alla mano. Vanno subito al sodo, vedono tutto o nero o bianco e hanno un senso acuto del bene e del male (vi ricorda qualcuno?), ma meglio non pestar loro i piedi. Il loro orgoglio è pari alla grandezza del loro stato. E amano le pistole. Sorridono facilomente e amano fare battute scherzose, ma strascicano le parole e hanno una loro versione personale dell'accento del sud. E poi guidano in maniera aggressiva, non ti perdonano la benché minima esitazione e se tenti di cambiare corsia, accelerano per impedirti di farlo. Essere texani è uno stato mentale.
Attraversiamo il Texas dal parco Big Bend lungo il Rio Grande fino alla città di Del Rio, dove il fiume Pecos dopo aver scavato un profondo canyon, si immette nel Rio Grande. Qua la diga Amistad ha anche creato un lago che costituisce oggi la zona ricreativa nazionale Seminole (da cui anche l'omonimo canyon). Dappertutto, barche, motoscafi e pescatori. Il paesaggio ad est di Del Rio passa improvvisamente da deserto a pascoli, campi arati e fattorie. Ci fermiamo per la notte in un sobborgo di San Antonio, nella speranza di vedere la città domani mattina prima di proseguire.
Il fiume Pecos a Del Rio.
Veduta del canyon scavato con tanta pazienza dal Pecos.
La mia versione del tramonto nello specchietto retrovisore del camper.
Il tramonto così come l'ho visto dopo essermi voltata.